PADI Istruttore Certificato
Marem Scuola Subacquea

# Progetto Marem

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Da sempre l’acqua è connessa alla vita dell’uomo, è parte di lui e con lui scambia quotidianamente “informazioni”: richiama sensazioni ancestrali di gioia e tranquillità. Limpida e accogliente, può mostrarci d’improvviso il lato spaventoso, violento e profondo di sé, il suo alter-ego di cui avere un rispetto reverenziale. L’acqua è energia allo stato puro. 

L’ambiente acquatico diventa una realtà conosciuta e sicura nel momento in cui l’uomo con il nuoto e l’immersione inizia ad assecondarla, capirla e “viverla” ed è grazie a quel rispetto che nei secoli è stato possibile scoprire le bellezze che il nostro mare riserva. Il rapporto con esso deve essere confidenziale e mai di sfida, un sommozzatore questo lo sa bene, poiché basa tutta la sua esperienza sul continuo “ascolto”, rispondendo sempre in maniera adeguata: è un dialogo. Prendere coscienza dei propri movimenti, del proprio respiro, dello spazio circostante sott’acqua è qualcosa che si interiorizza con il tempo, ma non è solo un fatto di studio e di impegno, bensì anche di feeling. L’immersione è un’esperienza che non deve rimanere ferma agli aspetti tecnici che la caratterizzano, deve andare oltre: le sollecitazioni toccano l’aspetto psicologico, sensoriale, cognitivo, motorio, relazionale e sociale. E’ una risorsa educativa per chiunque, poiché l’ambiente acquatico è ideale sia per lo svolgimento di attività ricreative sia di attività riabilitativo/terapeutiche per bambini e soggetti diversamente abili, per i quali è particolarmente indicata sia sotto un punto di vista fisico, sia sotto quello psicologico.

Nei soggetti con disabilità l’attività in acqua è di grande aiuto nella gestione degli aspetti emotivi e dei disturbi comportamentali, in particolar modo dell’aggressività essendo un ambiente rilassante; stimola il soggetto dal punto di vista sensoriale, aiuta a mantenere l’attenzione e, aspetto importantissimo, le capacità di coordinamento motorio ne hanno grossi benefici. Imparando a muoversi e nuotare da soli è immediata la voglia di esplorare l’ambiente marino, essendo aumentata l’autostima e la voglia di raggiungere nuovi obiettivi, terapeutici e non. In acqua la disabilità deve essere vista e sfruttata quale opportunità di crescita personale e sociale, essendo la subacquea una disciplina praticata sempre e solo in compagnia: la collaborazione e la crescita personale e come gruppo ne sono il fulcro. L’interazione è continua e fondamentale, il confronto, l’ascolto, l’osservazione sono tutti aspetti che rendono ogni incontro motivo di miglioramento e di divertimento. Addirittura persone non vedenti riscontrano l’acqua come un ambiente confortevole, poiché essendo molto minori le variabili spaziali da tenere in considerazione, sono in grado di sviluppare maggiori capacità di orientamento. Tale attività si rivolge non solo ai soggetti disabili che hanno un rapporto con l’acqua ormai interiorizzato e naturale, ma anche a quelli che hanno desiderio di iniziare una nuova avventura!

E’ risaputo come l’utilizzo dell’elemento acqua possa rivelarsi fondamentale in qualsiasi terapia, trasfondendo tranquillità e sicurezza: stimola la capacità senso-motoria, migliora le capacità di percezione, relazione ed interazione del soggetto, favorendo la strutturazione di un’immagine positiva di sé. Ogni sommozzatore è incoraggiato a migliorare le abilità espressive, il controllo cosciente delle proprie azioni, la motivazione al movimento, l’interazione con il mondo circostante. Inoltre, la possibilità di scaricare tensioni, frustrazioni e aggressività svolgendo un’attività stimolante e “democratica” come la subacquea – in quanto sott’acqua la differenza tra una persona disabile ed una non disabile è davvero minima! - è un aspetto da tenere in grande considerazione: il soggetto impara a conoscere se stesso e i propri limiti, affrontando le paure che lo coinvolgono fino ad arrivare a percepire la propria condizione quale “condizione di salute” in un ambiente "sfavorevole". Una rivincita che avviene attraverso il recupero di funzioni perdute e l’acquisizione di nuove abilità!

Se sei già brevettato o se hai voglia anche tu di aiutare qualcuno anche se non sei un subacqueo contatta Marem per portare avanti questo progetto, sarai il benvenuto!